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5 consigli per scegliere al meglio la badante

Sono tantissime le situazioni in cui si chiama in causa la necessità di gestire la quotidianità di un parente anziano. Nelle situazioni in cui il medico lo ritiene opportuno, si può valutare l’assunzione di una badante.

Nel momento in cui si opta per questa alternativa, è bene considerare diversi consigli utili. Quali sono? Nelle prossime righe, ne abbiamo selezionati 5.

L’importanza dei documenti in regola

Iniziamo da un consiglio tanto semplice quanto importante: quando si decide di assumere una badante, è doveroso controllare che abbia tutti i documenti in regola, in primis il permesso di soggiorno. Chiaramente è necessario garantire la medesima regolarità, provvedendo, in caso di scelta, a un’assunzione con un contratto a norma di legge.

Attenzione alle esigenze dell’anziano

Non tutte le persone anziani che hanno bisogno dell’assistenza da parte di una badante hanno le medesime esigenze. Nelle situazioni in cui, per esempio, è opportuna la somministrazione costante dei farmaci e la persona non è in grado di provvedere autonomamente, può essere utile fare riferimento a una badante avente alle spalle studi in campo infermieristico.

Il parere di tutta la famiglia

La gestione di un parente anziano, soprattutto se con problemi di salute importanti, può essere molto difficile. Quando si entra nel dettaglio di tutto ciò che la riguarda, non bisogna trascurare il fatto di consultarsi con tutta la famiglia in merito alla scelta della badante.

Così facendo, si minimizza il rischio di dover affrontare dei malumori capaci solo di rendere la situazione, già non facile di suo, ancora più ostica.

Il periodo di prova

Nell’ambito dei consigli da prendere in esame quando si deve scegliere una badante, doveroso è il focus sul periodo di prova. Facciamo presente innanzitutto che si tratta di un obbligo di legge, previsto dal diritto del lavoro quando si parla dei contratti.

Chiarita questa doverosa premessa, è naturale chiedersi come gestirlo. La prima cosa da dire al proposito prevede il fatto di provvedere fin da subito a mettere la persona a proprio agio. Accogliere una badante convivente in famiglia significa, di fatto, aprire le porte di casa a un estraneo. Da non dimenticare è che lo stesso discorso vale per la persona che inizia a lavorare. Alla luce di ciò, è consigliabile fare in modo che, già dai primi giorni, viva la nuova esperienza in maniera rilassata.

Ne giorni del periodo di prova, è opportuno osservare non solo l’atteggiamento che la persona adotta con l’anziano, ma anche come gestisce alcuni aspetti pratici in casa (p.e. l’ubicazione dei medicinali e della biancheria).

In virtù di quanto ricordato nelle righe precedenti, è importante dare alla persona il giusto tempo per adattarsi al nuovo ambiente.

Come approcciarsi alle referenze

Nell’ambito dei consigli per la scelta ottimale di una badante, è basilare chiamare in causa la gestione delle referenze. Il primo aspetto da sottolineare in merito riguarda il fatto che, al netto della fiducia che si può avere verso un amico, è doveroso prendere con le pinze, come si suol dire, gli eventuali consigli relativi a una badante.

Come mai? Perché si tratta di un aspetto troppo delicato e soggettivo. Da evitare, invece, sono gli annunci generici. In questo caso, il rischio è quello di avere a che fare con persone prive di competenze.

Per togliersi il pensiero, la cosa migliore è affidarsi a una realtà specializzata. Non importa che si parli di agenzia per badanti a Torino o di società attive in altre città d’Italia: in questi frangenti, si ha a che fare con situazioni in cui, alla base, c’è una selezione severissima dei profili, con ovvi vantaggi per quanto riguarda la sicurezza dei clienti.

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